Produzioni

 
 

Corpo estraneo/straniero

Storia delle arti performative in Abruzzo.

a cura di Ivan D’Alberto e Sibilla Panerai

La pubblicazione ricostruisce in maniera analitica la Storia delle arti performative in Abruzzo dal 1913 ai giorni nostri, dalla Gran Serata Futurista di Filippo Tommaso Marinetti al Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto avvenuto a L’Aquila nel 2014, approfondendo in specie il periodo compreso tra la seconda metà degli anni ’70 e la prima metà degli anni ’90.

Un segmento cronologico che ha visto l’Abruzzo protagonista a livello nazionale con i più importanti artisti dell’epoca: Joseph Beuys, Fabio Mauri, Gino Marotta, Vettor Pisani, Luciano
Fabro, Jannis Kounellis, Ettore Spalletti, grazie al mecenatismo dei Baroni Buby e Lucrezia De Domizio Durini di Bolognano e all’attività galleristica di Mario Pieroni, Fabio Leonardis e la Centrale d’Arte Contemporanea, Enrico Sconci e il Centro Multimediale Quarto di Santa Giusta. E ancora Peppino D’Emilio e la famosa Convergenze, in cui si
intersecano performance e musica, il Fuori Uso di Cesare Manzo, che si imporrà negli anni Novanta, arrivando ad avere più visitatori della Biennale di Venezia e in cui Vanessa Beecroft realizzerà una delle sue prime performance.

La ricostruzione avviene attraverso lo spoglio dei quotidiani dell’epoca e l’ausilio della rivista «Segno». Si
ripercorrono così le edizioni di Alternative Attuali, curate da Enrico Crispolti, gli interventi di Land Art del Gruppo AURA, di Sandro Visca e di Franco Summa, le performance di Gino De Dominicis, Eliseo Mattiacci, Pier Paolo Calzolari e Sandro Chia. Negli anni Duemila si succedono le gallerie Vistamare e White Project, il festival Linguaggi, interamente dedicato alla performance, il PEAM, che riflette sull’interazione tra musica elettronica, performance e arte digitale e il Museo Laboratorio di Città S. Angelo, con la direzione di Renato Bianchini prima e di Enzo De Leonibus poi con gli interventi di Sislej Xhafa, Paola Sabati Bassini, Francesco Impellizzeri, Emanuela Barbi, Angelo Colangelo, Mariuccia Pisani e Fabrizio Sacchetti.

Il volume ricostruisce anche l’opera totale realizzata da Joseph Beuys a Bolognano e proseguita da Lucrezia De Domizio nell’ipogeo Il luogo della Natura. Servizi e magazzini della Piantagione Paradise e nei Free International Forum.

Non manca uno sguardo sul territorio teramano, a cura di Martina Lolli, con Il tribunale dell’arte, le edizioni di Castelbasso e gli interventi di Ilija Soskic e Fausto Cheng, la galleria Warehouse, con le performances di Madeleine Berkhemer, Cristiana Palandri e Flavio Sciolè. L’area vestina è invece indagata da Linda Musa, la quale porta in luce il lavoro proto-performativo di Fabio De Sanctis e Mino Trafeli.

L’ultima appendice ricostruisce le vicende di CORPO: Festival delle Arti Performative, di cui gli autori sono curatori.