Corpo IX - Riti e Miti

Noema Pasquali - The Inner Eyes of Tyresia.jpg

Riti e Miti

 

Il 25 e 26 maggio torna a Pescara CORPO il Festival del centro Italia dedicato alla performance e live art, a cura di Sibilla Panerai, con l’organizzazione di CAPPA - Centro di Archiviazione e Promozione della Performing Art insieme al Florian - OIKOS Residenza per Artisti e al patrocinio della Fondazione Pescarabruzzo.

Riti e Miti è il tema di questa edizione, incentrata sulla commistione di tradizione, contemporaneità e rapporto con il territorio, prendendo in oggetto la ritualità legata ai culti della terra abruzzese e la mitologia con il suo bagaglio di archetipi ancestrali.

Il Festival inaugura sabato 25 maggio alle 17.30 al Florian Metateatro Centro di Produzione Teatrale con l’intervento dell’antropologa culturale Adriana Gandolfi, che, illustrando le tradizioni legate al culto della terra, dialoga con l’artista Emanuela Barbi, la cui produzione si incentra sull’evoluzione spirituale per mezzo di una mimesi totale con la natura. Due le videoperformance presentate, Parata (1999), in cui l’artista rievoca la figura del Guerriero di Capestrano, vestendone la corazza fedelmente riprodotta all’uncinetto e Tenero Grano Duro (2001), che testimonia una ricerca di unione assoluta tra corpo e ambiente.

Il filmaker e produttore indipendente Andrea Frenguelli e Antonio Secondo presentano il cortometraggio Uomini e fuochi. Il rito dei Glorianti di Scanno (2018). Prodotto da Blumagma/Postmedia/Gotico Abruzzese, narra l’antica tradizione popolare che si svolge alla vigilia di San Martino, l’accensione di grandi torri composte da fascine di legno, per propiziare il ritorno della luce del sole contro il buio invernale. Sono inoltre presentati al pubblico alcuni scatti del progetto Invidere (2015), una ricerca sui riti di protezione condotto in Abruzzo dalla fotografa Mariaelena Di Giovanni, premiata nel 2018 con il bronzo al MIFA Moscow International Foto Awards nella sezione Portfolio.

Domenica 26, alle 21.00 la performer Noema Pasquali presenta la suggestiva The inner Eyes of Tiresia (2015-2019) una performance in cui Body Art e narrazione si uniscono per far rivivere sul suo corpo le metamorfosi del veggente Tiresia, vissuto sette anni sotto le sembianze di una donna e accecato dagli dei, che in cambio gli donarono il potere della veggenza (V.M. 14, ingresso €5). A seguire la performer incontra il pubblico in una intervista esclusiva, nella quale dedica un ricordo al performer Fakir Musafar (1930-2018), che attraverso la modificazione del corpo ha esplorato gli stati di alterazione della coscienza e l’estasi mentale.

CORPO intreccia così l’identità del territorio con i grandi nomi della performance art, confermando il suo ruolo culturale sulla scena locale e nazionale insieme.