Corpo VII - Historicizing

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Historicizing

 

Historicizing, forma sostantivata del verbo inglese “to Historicize” per sottolineare il processo di storicizzazione della Performance Art e il ruolo che la rassegna, nel suo farsi, riveste fin dal 2009 nei confronti dei linguaggi performativi. CORPO ha ricevuto nel 2012 una menzione d’onore da parte del MiBAC perché ritenuto uno dei progetti più interessanti a livello nazionale sulle arti performative, per la capacità di offrire un programma che coniuga l’approfondimento storico e l’attenzione alle nuove proposte della Live Art, trattando attraverso il corpo tematiche legate ai diritti di genere, all’integrazione sociale, alla memoria personale e collettiva. Quest’anno il focus è sul “fare storia”, per ripercorrere sia la Body Art a partire dagli anni ’60 con l’Azionismo viennese che l’evoluzione del festival, presente per la seconda volta in Biennale.

Lo Studio di Architettura He5 ha ospitato la mostra documentaria di Otto Muehl ed Hermann Nitsch, realizzata grazie alla collaborazione con Fuorizona artecontemporanea e alla donazione della Fondazione Morra di Napoli. In mostra una serie di scatti tratti dalla performance Versumpfung (1963) di Otto Müehl e due azioni di Hermann Nitsch, Das O.M. Theater 96.aktion Festa di Pentecoste, Vigna San Martino, Napoli (1996) e Nitsch & Caravaggio 130.aktion, Pio Monte della Misericordia, Napoli (2010).

Allo Spazio MATTA di Pescara Nicola Fornoni presenta per la prima volta la performance Corallo liquido (2015-17). In questa azione l’artista ripete come in un rituale il gesto che compie tre volte ogni giorno per misurare il valore glicemico, esibendo il liquido organico più prezioso, il sangue. Riflette così sui tabù sociali della malattia e della caducità della vita, superando la membrana del suo corpo e ritrovando un’identità propria al di là della sofferenza.

Il festival prosegue a Venezia sull’Isola di San Servolo in occasione dell’apertura della 57ª Biennale di Venezia venerdì con la performance Sine Nonime (2017) di Mandra Cerrone. L’azione, appositamente concepita, è un gesto poetico dalla portata psicomagica per liberarsi dai legami transgenerazionali; togliendoci di dosso l’invisibile lealtà che ci lega indissolubilmente ai nostri antenati ci si libera dal loro giudizio e da un’eredità psicoaffettiva che non ci appartiene veramente.

La tedesca Mariana Hahn presenta Distant Letter Present Now (2013-2017), una performance per una persona alla volta in cui l’artista offre il suo corpo come un monumento, una scultura allo sguardo e ai pensieri dello spettatore, che riceverà una lettera scritta dall’artista quale unico strumento di dialogo.

Dodici ore per la durational performance 268 (2017) appositamente concepita dallo spagnolo Abel Azcona, 268 sono stati i giorni di gestazione per la nascita dell’artista, che ha subito i danni di una gravidanza tossica dovuta al consumo da parte della madre di droga e alcol. 268 è anche il numero di sigarette che Azcona fuma rivivendo il processo di intossicazione subìto. Si ringrazia la galleria Rossmut per la realizzazione della performance.