Corpo IV - Tra bestialità ed evoluzione della specie

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Tra bestialità ed evoluzione della specie

 

La IV edizione di CORPO: Festival delle Arti Performative, a cura di Ivan D’Alberto e Sibilla Panerai esplora il tema tra bestialità ed evoluzione della specie, organizzata dalla Scuola Popolare d’Arte “Boris Vian” e coordinata dal Centro di Archiviazione e Promozione della Performing Art (CAPPA).

CORPO si compone di una sezione di giovani artisti, coinvolti attraverso le Accademie di Belle Arti e le gallerie specializzate, e di una sezione dedicata agli incontri-dibattito. Nel primo caso i giovani selezionati realizzano performance in diversi spazi pubblici e privati, mentre nel secondo, studiosi e ricercatori intervengono sul concept di base della rassegna e sul lavoro di performer riconosciuti a livello internazionale. Il Festival si svolge presso l’Appartamento LAGO di Pescara, la Fondazione Museo “Palazzo de’ Mayo” di Chieti, la Residenza LAOS di Montesilvano Colle, il FLORIAN Teatro Stabile d’Innovazione e lo Spazio He5 di Pescara. Collabora al Festival il collettivo ULTRAStudio. Presenti come performer Alessandro Jasci, con una performance in prima nazionale e la riedizione di una sua azione del 1975, Globster, Dario Oggiano ed Elisabetta Di Bucchianico (Officina delle Invenzioni), Mona Lisa Tina (Bologna)  e Giulio Biancalani (Pistoia), con una performance appositamente concepita per il Teatro Florian. 

Intervengono relatori di rilievo internazionale, Eugenio Viola, Curator at Large Museo MADRE di Napoli, nonché curatore del festival Corpus/Arte in azione, svoltosi dal 2009 al 2012; Celeste Ricci, curatrice, critico d’arte e giornalista di Artnoise di Roma; Giorgio Cipolletta, docente di Laboratorio di arte visuale e tecnologia – Università di Macerata e Aldo Marroni, docente di Estetica, Università “G. d’Annunzio” Chieti – Pescara.

Il concept di base di CORPO 2014 è evoluzione: il passaggio storico-evolutivo da uomo nomade a uomo stanziale e da uomo macchina a uomo cyborg. Se “I primi nomadi seguivano le greggi, che cercavano a loro volta di che nutrirsi, in base alle stagioni, alle piogge – scrive il filosofo francese Pierre Levy in Intelligenza collettiva – oggi, noi siamo nomadi al seguito del divenire umano, un divenire che ci attraversa e che noi stessi costruiamo […]. Lo spazio del nuovo nomadismo non è né il territorio geografico né quello delle istituzioni o degli stati, ma uno spazio invisibile delle conoscenze, dei saperi, delle potenzialità di pensiero in seno alle quali si dischiudono e mutano le qualità d’essere, le maniere di fare società. Non gli organigrammi del potere, né le frontiere delle discipline, né le statistiche dei mercanti, ma lo spazio qualitativo, dinamico, vivente dell’umanità che sta inventando il proprio mondo”. Levy si riferisce alla Rete e alla possibilità, attraverso le invenzioni tecnologiche, di poter essere in ogni luogo in qualsiasi momento. Una mobilità virtuale che prospetta una contaminazione culturale, ma che azzera però quella esperienziale. Un’evoluzione che conduce l’uomo a diventare appunto qualcos’altro: da Homo sapiens sapiens a Homo cyborg.

CORPO 2014 vuole imporsi come tramite tra il padre nomade e il figlio cyborg migrante. La provocazione è riuscire a trovare un punto d’incontro che riesca a far convergere ambiente reale e ambiente virtuale attraverso l’esperienza del corpo: essere contemporaneamente migrante della Rete e migrante del mondo, dando vita a un corpo alternativo segnato da quei rituali che, alla luce di una visione contemporanea, sono intrisi antropologicamente, storicamente, culturalmente e socialmente dei linguaggi della performance.