Corpo I


Corpo

 

Il Museo di Arte Contemporanea di Nocciano apre la stagione con un Festival sul più controverso dei fenomeni artistici della Storia dell’Arte: la Performance; un’occasione culturale per riscoprire il mondo della Body Art, degli Happening e dell’Azionismo. CORPO: Festival delle Arti Performative (I edizione) si compone di due sezioni: incontri-dibattito su artisti storici presentati da video-performance e interventi performativi realizzati da giovani artisti in tre località, il Museo di Nocciano, il Florian Teatro Stabile d’Innovazione di Pescara e il Teatro Marrucino di Chieti. Il Festival è a cura di Ivan D’Alberto, direttore del Museo di Nocciano dal 2009 al 2012 e di Sibilla Panerai, storico dell’arte.

La due giorni inizia con il convegno Le arti performative in Italia dagli anni '60 ad oggi. Una proposta di lettura per le scuole. Al dibattito partecipano gli storici dell’arte Bianca Campli e Sibilla Panerai e il direttore del Museo di Nocciano Ivan D’Alberto. Vengono proiettati e commentati i film dell’artista Ugo La Pietra, architetto, designer e performer di fama internazionale. Di questo autore di origini abruzzesi si ammirano le pellicole La grande occasione (1973), Interventi pubblici per la città di Milano (1979) e La riappropriazione della città (1977). Poi è la volta di Hermann Nitsch uno dei più grandi azionisti viennesi. Giuseppe Morra, direttore del Museo Hermann Nitsch di Napoli, presenta due video dell’artista: Das O.M. Theater 96.aktion Festa di Pentecoste, Napoli 1996 e Nitsch & Caravaggio 130.aktion, Napoli 2010.

Il Florian Teatro Stabile d’Innovazione ospita la performance Human Installations (Chrysalis, Gender Obsolescence, Il gioielliere) di e con Kyrahm e Julius Kaiser. La loro ricerca esplora la body art estrema, la live art e indaga il rapporto tra i generi coerentemente con la Teoria Queer di Judith Butler. In Chrysalis l'isolamento volontario è l'illusione di sentirsi al sicuro. Gender Obsolescence di Kyrahm e Julius Kaiser affronta il tema stereotipato della distinzione tra i sessi, presentandone una visione di grande impatto emotivo. Un quadro ginoandroide. Il sesso biologico come pelle, maschio, femmina. Il genere come senso del sé, uomo, donna. In Il gioielliere di Kyrahm e Julius Kaiser: il gioiello, status symbol è usato per ferire in un richiamo al tema atavico delle differenze di classe e dei giochi di potere legati ai ruoli di genere.

Presso il Teatro Marrucino di Chieti si tiene il convegno Oltre i confini del corpo, seguito dalla performance The girl robot plays the bell game di Sylvia Di Ianni. Materializzata in uno spazio al di fuori del tempo e di qualsiasi riferimento reale, una ragazza robot si aggira tra vecchie ferraglie accompagnata dal tintinnio distorto ed etereo di un carillon. Un cuore di bronzo e la ripetizione meccanica di un gioco infantile le permettono di attraversare il velo teso tra sogno e realtà. Con musiche di Riccardo Alemanno (Kabalisti), costumi di Mimmo Pesce e video proiezioni di Gloria Saya.

Nel Museo di Nocciano l’incontro dedicato all’artista partenopeo Giuseppe Desiato. Perfomer lontano dall'accademismo e vicino alle problematiche sociali del territorio antropologico napoletano, Desiato ha collaborato con Otto Muehl e lo stesso Hermann Nitsch a Napoli. Al dibattito partecipa lo storico dell’arte Raffaella Perna che commenta il video di Desiato Dalla pittura alla sposa (Napoli 1983).

Il Festival si conclude con la performance RoseRosse di Flavio Sciolè. L’artista agisce su moduli a lui consueti, recitazione inceppata, rottura del tempo, azione pura. Ogni sua performance parte dagli stati d’essere dell’uomo moderno. Rose rosse divorate, esplorate, nominate invadono la scena, l’artista le compenetra mangiandole e subendone le spine. Un corpo sacrificale immolato all’Atto. Durante i convegni saranno proiettate video-performance concesse dallo spazio milanese Visual Container, una delle più importanti videoteche specializzate in video arte.